Lettera familiare della Casa sul Pozzo 65

31 luglio 2020

Care Amiche ed Amici,

un saluto e la sensazione che il tempo stia passando troppo velocemente.

Inizio a raccogliere questo mese di luglio dopo aver partecipato nel centro culturale Assalam (la moschea di fronte alla nostra casa) alla preghiera per la festa del Sacrificio (ID AL ADHA) e aver augurato a tutti che sia buona. È la festa più grande del mondo musulmano e ricorda la sottomissione di Abramo messo alla prova da Dio per sacrificare suo figlio primogenito (secondo l’Islam Ismaele).

Oggi è anche la festa di Ignazio di Loyola. Ho pensato a vari amici gesuiti (Beppe Lavelli, Pio Parisi, quelli di Villa Pizzone) e alla fermentazione con le loro vite. Tutti ci sentiamo in debito riconoscente con Carlo Maria Martini e con Papa Francesco.

Nel raccogliere il luglio trascorso alla Casa la nota più bella è l’essere riusciti a realizzare il progetto Crossing Inspiration. Ne avevo dato informazione a tutti con una nota di Renata Menaballi. Abbiamo fatto una verifica con i conduttori e i volontari dei quattro laboratori (teatro/yoga, pittura, musica, fotografia + uscite sul territorio); ne abbiamo parlato con un gruppo di volontari. Il risultato ha avuto un voto positivo; soprattutto abbiamo sperimentato il lavoro del piccolo gruppo, dell’imparare l’uso delle tante chiavi per entrare nella vita, di un tempo ampio che superi il mordi e fuggi, della compagnia dell’adulto come persona e non solo come ruolo che gioca.

Tutto questo ci sta servendo per pensare al nuovo anno di Crossing che inizierà con il prossimo settembre.

Ci sono altri elementi in questo tempo che elenco solo:

  • La fedeltà alla Parola nel sabato mattino.
  • L’attenzione all’orto e alla produzione, le marmellate realizzate, la cura dei fiori, l’attenzione alla accoglienza delle persone e alla sanificazione dei locali e degli oggetti.
  • L’Eucaristia celebrata la domenica sera. 
  • La consegna da parte dello storico Alberto Guasco di una vita su Antonio Claret e la possibile pubblicazione con l’editrice EMI per il mese di ottobre.
  • La visita che ci ha fatto il superiore della Provincia di san Paolo, Ricard Costa Jussà, che si è fermato due giorni a vivere e parlare con noi (non ci conosceva).
  • La decisione e la preparazione del Cambioarmadio dal 4 settembre prossimo.
  • L’intuizione del tema del calendario clarettiano del 2021: Ri-partire.
  • L’intuizione tutta da raccogliere della Comunità di via Gaggio generata dalla scrittura collettiva.

Rilevo la preoccupazione nutrita da tutti per gli adolescenti e i giovani e il loro futuro che ha sostenuto la vita di questi mesi. Nella logica della preoccupazione la scrittura di una lettera che invieremo ai quattro che si candidano come sindaci di Lecco, la faremo avere loro e all’opinione pubblica alla fine di agosto.

Non possiamo non immaginare la ricaduta che si riverserà sul territorio del flusso di immigrati che continuano ad approdare nel sud Italia. E non possiamo nemmeno pensare che sia la riproduzione di un programma già visto.  

In una intervista a Marco Minniti (a cura di Fabio Martini in “La Stampa” del 29 luglio 2020) c’è un avviso importante che riprendo per tutti noi.

C’è qualcosa di nuovo, anzi di antico sulle coste italiane: si torna a sbarcare, a soffrire e morire, la questione si sta trasformando di nuovo in un «business politico» e davanti a questo scenario Marco Minniti, ultimo ministro dell’Interno di un governo di centrosinistra, lancia l’allarme: «Attenzione, perché i nazionalpopulisti di casa nostra davanti alla sfida alla salute pubblica portata dal Covid puntano a cancellare il principio di accoglienza, che noi dobbiamo saper conciliare con il diritto alla salute. Ma attenzione anche a quel che sta accadendo nel Mediterraneo: è in atto il più imponente mutamento geopolitico dalla caduta dell’impero ottomano. Per l’Italia e per l’Europa è una sfida senza precedenti. Cambiamenti ormai irreversibili che richiedono un cambio di approccio radicale, un tempo si sarebbe detto un cambio di paradigma». A Khums la Guardia costiera libica ha sparato su alcuni migranti, riproponendo la questione della sua pericolosa inaffidabilità, in qualche modo avallata dall’Italia… «Quel che è avvenuto è gravissimo e inaccettabile. È molto importante che la denuncia sia venuta dall’Organizzazione mondiale dell’immigrazione, con la quale l’Italia in questi anni ha costruito una straordinaria collaborazione in tutti i teatri, a partire dalla Libia. L’Italia deve pretendere una commissione d’inchiesta indipendente, che indaghi e colpisca ogni responsabilità». Ha fatto discutere nei giorni scorsi la sua affermazione per cui c’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid: che significa? «Ripetiamo spesso: dopo il Covid nulla è più come prima. È vero. L’epidemia potrà essere più o meno rapidamente superata e si troverà un vaccino e tuttavia la diffusione su scala planetaria di un’infezione virale che ha prodotto così tanti morti è destinata a cambiare radicalmente il modo di sentire del pianeta intero. Le migrazioni implicano spostamenti e relazioni umane. Si tratta di ridefinire in questo nuovo scenario il diritto di chi è accolto (garantito in modo incancellabile dalle convenzioni internazionali) e di chi sta accogliendo».

Ho voluto riportare questo lungo testo per dire con quali occhi e sguardo dobbiamo rendere acuta la nostra contemplazione della storia.

È prioritario aprire canali di migrazione sicuri, bloccare il business della mala sul traffico degli esseri umani, attivare energie quotidiane che accompagnino ogni persona in arrivo a divenire cittadini.

La domanda che ci rifacciamo: come essere donne e uomini in questo tempo?

Nella scrittura collettiva dei soci di Via Gaggio abbiamo evidenziato la parola profezia. Aggiungo qualche elemento per la comprensione.

Il profeta è uomo dalla parola generativa che orienta la vita, la storia e ne offre una direzione. Basta rileggere la storia di Abramo per ritrovare un uomo che ha saputo fare obbedienza alla parola del Signore e su questa parola ha scommesso la sua vita senza sapere neppure dove l’avrebbe portato. Il profeta è uomo di ascolto e di relazione attraverso cui cerca di incarnare tutta la sapienza di Dio.

Il profeta è uomo sapiente perché fa una “corretta esperienza di mondo. “Sapienza è il saper vivere con gli altri nel mondo. Sapienza è la capacità di sopportare le prove della vita” (A. Mello). “Sapienza dell’accorto è capire la sua via” (Pr 14,8). (Bose)

Chiudo questa lettera con un richiamo. Abbiamo fatto in tempo, prima del fermo di tutto per il corona virus, a far affiggere sulla facciata del Comune di Lecco due striscioni con la scritta per la liberazione di Zaki e la verità su Regeni. Oggi Zaki è ancora in carcere, un caso che va oltre il tollerabile. Ma tutto ci dice che il mondo non è un giardino pettinato all’italiana ma una selva intricata. Per liberare dal male e per costruire un circuito di vita credo che qui si collochi la nostra vocazione in questo tempo.

Un abbraccio e un buon mese di agosto.

Angelo