Lettera familiare della Casa sul Pozzo 52

31 maggio 2019

Care amiche ed amici,

il racconto che apre questa lettera e che vi porta i saluti più cari è quello di un filo misterioso e forte che ci sta guidando in questo tempo. E’ solo un momento simbolico quello che abbiamo vissuto l’ultimo giorno di maggio su una strada del quartiere Chiuso di Lecco, che è  diventato una sala da pranzo sotto un cielo finalmente sereno dalla pioggia.

Oltre trecento persone si sono sedute a tavola, donne e uomini di confessioni religiose diverse, soprattutto cristiani e musulmani, per mangiare un cibo della propria cultura: il cous cous del nord Africa e la polenta con lo spezzatino.

Il motivo: affermare in un clima di amicizia la fratellanza universale per come l’hanno raccolta il 4 febbraio scorso ad Abu Dhabi il papa Francesco e l’Imam Ahmed Al-Tayyeb.

Una fratellanza che si esprime nel dono di Dio che la offre ad ogni creatura e chiede ad ognuno di noi di tradurla nel proprio tempo come segno che Dio, l’Onnipotente, non deve essere difeso da nessuno; nessuno può fare di Dio la sua proprietà; siamo tutti servi della pace, che è dono.

Nella lettera settimanale il sindaco della città Virginio Brivio, l’ha presentata così:

Questa sera alle 21 nel rione di Chiuso è in programma un’iniziativa che potrebbe sembrare quasi ordinaria, ma che invece racchiude il senso più profondo di quella capacità che il nostro territorio ha di fare rete, collaborare e diventare per davvero una cosa sola, abbattendo le barriere della non conoscenza e del pregiudizio.

La “Cena della fraternità universale” offerta di concerto dall’Associazione Casa sul Pozzo e dal Centro Culturale Assalam (due realtà presenti e operanti a Chiuso), segna un nuovo importante traguardo in questo senso e dimostra che, nella realtà, la fraternità universale sottoscritta e promossa da Papa Francesco e Ahmad Al-Tayyeb è davvero possibile.

Questa cena rappresenta il punto di partenza di una collaborazione fatta di conoscenza, dialogo e condivisione, che coinvolga anche i cittadini e gli abitanti del rione anche a partire da quel prezioso “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” e dalle riflessioni che ne sono scaturite.

Una cena all’aperto, servita all’incrocio tra via Molini e via don Morazzone, dopo via Del sarto: un momento conviviale che vuole unire e aggregare, una testimonianza di ospitalità e di scambio tra culture e fedi, confermato dal menù offerto, fatto delle specialità delle due culture,  polenta, spezzatino e cous cous. 

Newsletter del Sindaco di Lecco del 31 maggio 2019 Numero 21

Raccolgo questa prima notizia con molta commozione; ho visto tantissime persone sostenere questo momento sia nel preparare gli spazi, il cibo, la comunicazione,. l’accoglienza, la coesione.

Mi ha colpito le tantissime persone, soprattutto giovani, al servizio dei tavoli, il clima di bene che è emerso dallo stare insieme; le parole dell’imam Usama e del parroco don Ottavio, il breve canto di saluto e benedizione per tutti in lingua swahili del coro Elikia. Ho pensato al lungo cammino quotidiano che mette in risalto il momento simbolicamente emotivo ma che ha le radici nel quotidiano lavare i piedi gli uni gli altri

Abbiamo dovuto dire di no a tante persone per la mancanza di spazio; questo è il dispiacere grande ma è anche il senso del limite che deve misurare tutte le nostre azioni: siamo servitori della vita e la nostra parola detta e tradotta nei gesti della prossimità rende bello il faticoso mestiere di vivere.

Del mese di maggio raccolgo alcune notizie perché ci sia memoria.

Abbiamo lavorato i lunedì a interrogarci sull’Europa e nell’ultimo incontro con  Massimo Campedelli è intervenuto anche Paolo Danuvola.

Il 07 maggio, martedì, sono stato a trovare al Nespolo di Airuno, Piera Castagna; l’ho trovata quasi in agonia, le ho amministrato l’unzione degli infermi. Prima della mezzanotte ci ha lasciato. Abbiamo celebrato le esequie nella sua parrocchia di Belledo il venerdì 10. Piera è stata una delle compagne dei primi tempi, energica, operativa,  aveva collaborato alla preparazione dei pranzi in casa di Cristina.  

Il 09 maggio sono voluti tornare i membri della Caritas di Stoccarda; hanno celebrato l’Eucaristia e pranzato;  nel pomeriggio un colloquio interessante sull’esperienza della Casa.

Il 17 venerdì  padre Adrien Candiard, giovane domenicano francese che vive in Egitto, islamologo e docente al Cairo, ha presentato il suo libro edito dalla EMI PIERRE E MOHAMED: MARTIRI NELL’AMICIZIA con lo stimolo del giornalista Gerolamo Fazzini.  La memoria del vescovo Claverie e del suo autista Mohamed Bouchikhi, musulmano, racconta quella della chiesa di Algeria che comunica il Vangelo attraverso l’amicizia. Mi ha fatto ricordare la bellissima serata con padre Jilles, il parroco dei monaci di Tibhirine  nostro ospite prezioso che ci aveva introdotto sul tema dell’amicizia come annuncio del Vangelo.

In serata arriva la notizia della morte, a Bergamo, di don Roberto Pennati, un amico dei primi tempi delle comunità,  aveva fondato appena fuori Bergamo la comunità Agro di Sopra. Per 24 anni ha convissuto, lottando, con la sla. Lo vado a visitare la domenica 19, piena di pioggia, nella sua casa e partecipo con un centinaio di preti il lunedì alla celebrazione del congedo nel Patronato s. Vincenzo a Bergamo.

In questo sabato/domenica un gruppo di giovani della Casa con Renata Menaballi e con il nostro amico Dario Consonni vanno a Bologna per incontrare fratel Ignazio della comunità di Dossetti a Monte Sole. Ignazio è un uomo esperto della cultura araba, del dialogo con il mondo musulmano; lo avevamo intervistato via skipe nel corso organizzato dalla Casa sul Pozzo e dall’associazione L’altra via. Ritornano con molta felicità addosso e con molta sorpresa che qualcuno abbia permesso di penetrare nel loro mondo dilatandone la comprensione.

Molto stimolanti e belli gli incontri di verifica con i volontari che seguono Crossing.  C’è una partecipazione attenta e gioiosa all’esperienza che costituisce uno spazio di pensiero educativo

utile per le vite di ognuno. Tutti si sentono motivati a continuare e a dilatare ad altre persone l’esperienza.

Propongo due attenzioni: il dialogo con gli adulti (i familiari dei ragazzi di crossing) e il dialogo soprattutto con il mondo islamico.

Il 26 un voto per l’Europa e la motivazione di una coscienza critica e progettuale.

Il 27 lunedì ancora una esequie: questa volta è Marco Deriu, un giornalista e amico che ci ha lasciato a 51 anni.

Il 28 martedì a Parma il gruppo spiritualità vive ore di confronto sul dopo voto, sull’attenzione a papa Francesco, sulla linea di lavoro per il futuro.

Anticipo alcuni appuntamenti per giugno: Cantiere Europa; Verifica con i volontari dei pranzi; Sconfinamento il lunedì 10; Festa di Crossing il 13; Itinerario clarettiano in Romania dal 17 al 24 giugno.

Un saluto cordiale ad ognuna/o e ancora un grazie a tutte le persone che hanno fatto crescere amicizia e bene tra tutti.

Angelo