Lettera familiare della Casa sul Pozzo n.50

31 marzo 2019

Care Amiche ed Amici

Un pensiero di cordialità e di bene per tutti.

Scrivo questa lettera 50 mentre al pianoterra della Casa sul Pozzo arrivano giovani famiglie per il cambioarmadio. Sono dieci anni che questa esperienza ha accumulato; è sempre uno spiraglio prezioso di osservazione e di stimolo.

Per esempio in questa primavera senza acqua che stiamo vivendo sono arrivate  oltre 130 famiglie, un po’ in calo rispetto allo scorso anno, ma la giornata non è ancora finita. Quello che risulta interessante è che l’esperienza ha consolidato un gruppo di mamme e anche di giovani che collaborano con uno stile professionale e di simpatia nell’accoglienza.

Marzo è stato un mese intenso di vita e di lavoro; ci sono stati colloqui interessanti sul tema delle migrazioni e della cittadinanza: ne cito alcuni .

L’11 mattina con Brizida ho comunicato con oltre duecento giovani studenti su Immigrazione e Integrazione nel territorio al Politecnico in una iniziativa proposta dalla Fondazione Sinderesi.

A Mandello del Lario una serata su Un tuffo nell’umanità Esperienze positive di accoglienza al cinema teatro comunale Fabrizio de André organizzato da un gruppo consiliare.

Il 2 al Jolly di Olginate una performance di un gruppo di ballerini di Crossing nel concerto della Banda Manzoni.

Una settimana di scambi con operatori e politici del Gargano per un progetto che è partito l’11 di marzo e al quale è stato dato il nome  POST IT. La nostra associazione è coinvolta; c’è stata una cena di conoscenza alla Casa il 21 e un mattino finale, sabato 23 al palazzo delle Paure con una presenza degli operatori e di soci della casa.

Abbiamo partecipato a due incontri promossi dalla Rete educativa minori famiglia al don Guanella.

Intenso incontro alla casa con Gianni Tognoni  suParole proibite e parole imprescindibili per vivere non rassegnati tempi e luoghi post-diritti umani…

Sono sempre grato a Gianni per la lucidità dello sguardo che apre, per la tessitura di attualizzazioni che richiede e per spinte a guardare oltre. E’ un nostro compagno di viaggio dal 1984 quando venne per la prima volta al Villaggio della Gioventù a Gressoney st Jean, che la Comunità di via Gaggio gestiva, per un ascolto e una lettura dei giovani. Allora avevamo lanciato l’Immagina la tua vita condivisa sulle tre parole: pace, tenerezza, partecipazione. Gianni mise in evidenza la forza politica delle tre parole che per molti altri sembravano adolescenziali.

Simpatico incontro con un gruppo scout di Lecco in verifica.

E’ stato individuato il gruppo dei ragazzi che non studiano e non lavorano; questi hanno iniziato un percorso di ricerca attiva alla Casa sul pozzo, nella cornice di Living Land.

Sono 19 (a fronte di oltre 100 candidati). E’ un gruppo molto complesso, variegato, sappiamo di avere di fronte un percorso non facile.  Il percorso è condotto da Valentina Nocita (come coop. La Vecchia Quercia) e da Silvia Gilardoni (Servizio Educativo al lavoro).

I tre appuntamenti: Cantiere Europa, Sconfinamenti e Casa di vento hanno sviluppato tre itinerari autonomi che spesso si sono affacciati a riconoscere gli elementi comuni. 

L’8 marzo abbiamo vissuto il quinto anniversario della morte delle tre sorelline i cui corpi abbiamo accolto, allora,  nella nostra casa per un saluto della città. Il ciliegio, oggi 31, è pieno di fiori e sono stato con il papà e con il suo bambino che compirà nella prossima settimana il primo anno di vita a fare visita e a interrogarci su questo cammino misterioso di Dio e di noi uomini. 

L’associazione ha vissuto tre momenti belli e impegnativi: un’assemblea di tutti i soci per far fronte al momento attuale e raccogliere anche lo sguardo che il territorio vive. 

Un consiglio di amministrazione che ha guardato l’oggi verso il domani, si è interrogato sulle vicende dei ragazzi.

Una cena assemblea dei volontari di Crossing e della Casa con una serie di comunicazioni che hanno servito a costruire scioltezza tra le persone e corresponsabilità in ordine all’oggi.

L’altra notizia corrisponde alla presenza nella Casa anche del padre Elia Panizza che oltre al recupero della sua salute sostiene una fraternità mite.

Nell’ambito delle notizie mi piace citare il filo di comunicazione che abbiamo stabilito con l’Iman del Centro islamico di fronte alla nostra casa. La prima occasione è  quella legata all’incontro che ci sarà il 15 aprile con l’iman Yassine Lafram, presidente dell’UCOI. Tutti avete ricevuto la comunicazione di questo incontro. Stanno maturando altri percorsi, sui quali daremo informazione, con Usama, l’Iman della moschea e con don Ottavio, il parroco dei nostri due quartieri (Chiuso e Maggianico). Sembra che lo Spirito ci stia sostenendo e spingendo a gesti di accoglienza reciproca, a generare sostegni pubblici. Ci aiutano gli eventi che papa Francesco sta vivendo con il mondo musulmano: dall’incontro di Abu Dabi alla sua presenza ieri e oggi in Marocco.

Siamo dentro un vento nuovo e dobbiamo lasciarci accarezzare e sferzare da questa forza dello Spirito che soffia dove e come vuole.

Mi piace raccogliere in questa lettera anche il pensiero che sta attraversando gli Amministratori del territorio lecchese.  

Nel Piano di Zona come Patto di Comunità 2018/2020 – Conferenza dei Sindaci distretto di Lecco

a pag.91 hanno così descritto la presenza della casa:

La casa sul Pozzo

Si evidenzia anche l’esperienza di prossimità quotidiana che propone Casa sul Pozzo nel quartiere di Chiuso/Lecco, riferimento a bassa soglia non solo per giovani immigrati. Si sperimenta in questo luogo la dimensione della casa, aperta ad accoglienze e incontri e capace di promuovere laboratori di apprendimento secondo interessi e bisogni (sostegno scolastico e relazionale, competenze operative), di offrire un pasto caldo vissuto insieme, disponibilità al dialogo. Ma anche di intessere relazioni e scambi sociali, di mettere a tema gli aspetti del vivere e le questioni sociali che attraversano direttamente e indirettamente le nostre comunità. C’è bisogno di più case per sostenere la crescita di molti giovani alla ricerca di un baricentro, di ascolto, di sosta.

Lo stesso sguardo viene confermato dal Progetto Living Land .

Ho voluto raccogliere una parte intensa della vita di un mese alla Casa non citando anche i laboratori settimanali con i bambini da parte di Angelique, l’incontro sulla Parola della domenica vissuto il sabato mattino; tutte le attività di Crossing che comporta dal pranzo, alla cura degli spazi, all’accompagnamento nelle attività un quotidiano ricco di presenze e di stimoli.

I prossimi primi tre giorni di aprile la Casa offre la possibilità di un percorso di esercitazione sulla preghiera del Padre nostro. Ci faremo guidare da Martini e da papa Francesco ma soprattutto lasceremo che lo Spirito ci muova verso il grande Passaggio che celebreremo il 21 aprile.

Un abbraccio affettuoso e augurale.

Angelo